Finale di Coppa Italia Eccellenza: Paternò in vantaggio 1-0 (primo tempo)

di Nunzio Currenti

Alla fine del primo tempo il Paternò conduce 1-0 con un gol siglato da Asero al 15′. Straordinaria cornice di pubblico paternese. In 250 sono arrivati dalla Solbiatese.

 

C’è una storia da scrivere. A tinte forti rossazzurre, colori di passione e forza, colori di tradizione. Il Paternò a Firenze oggi va a caccia di qualcosa di speciale: la vittoria della Coppa Italia e il salto in Serie D dopo appena un anno.

Sarà – spiega Filippo Racitiuna gara che si giocherà sul filo dei nervi. In una finale si azzerano i valori, nessuno vuole perdere. La posta in palio è alta per noi com’è alta per loro. Solbiatese è un ottimo avversario con giocatori di grande spessore. Hanno una buonissima tenuta atletica”.

La Coppa ci ha dato grande fiducia. All’inizio non era facile, perché dovevamo capire il nostro valore. Vincere la finale col Castelbuono, superare squadre come il Manduria e il Teramo è stato il frutto di una grande determinazione. Il sogno sarebbe coronare una stagione bellissima che ci ha visti impegnati in campionato nella corsa per la promozione diretta”.

La città ci crede. La città vive di passione. “Tantissimi tifosi a Firenze. Ci sarà il maxi schermo. La percezione si è sentita in città a Paternò. L’entusiasmo si è sentito subito attorno a noi. Questa piazza e i tifosi meritano altri palcoscenici. La società veniva da una retrocessione, ma la città si è stretta attorno a noi. Si è formato un maxi gruppo. Lo vedi dalla presenza anche fisica che ci sarà a Firenze. Noi ringraziamo chi ci ha sostenuti nei momenti belli e nei momenti brutti“.

Gli ultimi precedenti

L’ultimo in ordine di tempo a conquistare la Coppa Italia fu Antonello Capodicasa (oggi all’Ancona) e vice di Boscaglia all’Ancona. Nella doppia finale (0–2 e 2–0, 5-4 dopo i rigori) l’Orlandina si impose sulla Sacilese)

Il Paternò, vincendo spezzerebbe un tabù, L’ultima siciliana a giocare la finalissima di Coppa Italia era stato il Troina di Peppe Pagana che fu sconfitto dal Villabiagio (doppietta di Melillo non bastò) per 3-2 (2017).

L’anno precedente ci aveva provato il Mazara di Tommaso Napoli sconfitto dal Sanremo per 2-0. Nel 2013-2014 c’era arrivato vicino al grande risultato il Catania San Pio X di Peppe Anastasi perso per 2-1 con l’Arzignano nello spareggio tra le semifinaliste battute.

Una soluzione, quella del confronto tra siciliani e veneti, resasi necessaria in virtù dell’accesso in Serie D già guadagnato da Campobasso (poi vincitore della coccarda tricolore) e Ponsacco (l’altra finalista di Coppa Italia) vincendo entrambi i rispettivi campionati di Eccellenza.

La prima del Ravanusa, la seconda dell’Alcamo

La vittoria del Ravanusa nel 1979 aprì il ciclo. Sconfitti in finale i lombardi dello IAG Gazoldo, che però militavano nei gironi dell’Emilia Romagna.  Il presidente del Ravanusa era Salvatore Lauricella che organizzò la trasferta in treno di 500 tifosi da Agrigento a Camaiore, sede della finale. Nel 1996 l’Alcamo regolò in finale la Fortis Juventus (1-0 e 3-3 nel match di ritorno)