Filippo Raciti, stagione da copertina: “Paternò straordinaria, triplete d’oro”

di Nunzio Currenti

Papà Gabriele, dall’alto seduto su una poltrona speciale, avrà sorriso. “Figlio mio hai fatto bene”. Per Filippo Raciti la vittoria di Firenze sulla Solbiatese ha un valore immenso, quello dell’anima. Il padre andò via pochi giorni prima dell’inizio della preparazione. “Papà vorrei provare a vincere anche la Coppa Italia di Eccellenza nazionale, Paternò è il posto giusto gli dissi”. Filippo ha la voce rotta dall’emozione quando racconta questo aneddoto. Il 2 luglio 2023 visse il dolore più grande. L’11 maggio vive la gioia più grande. Un contrasto di emozioni che tocca nel cuore.

Oggi quelle lacrime a fine partita hanno un sapore genuino, quello della vita, che deve andare avanti necessariamente. Il re di coppe siciliano conquista quindi l’alloro che mancava, che spezza il tabù e riporta dopo 24 anni il trofeo in Sicilia. Ma, soprattutto, riporta il Paternò in Serie D sul palcoscenico speciale, dal quale era sceso dopo il play out perso l’anno scorso. 

La società ha puntato su di me. Dopo la retrocessione mi è stato chiesto di riportare il Paternò in D. C’era un ambiente deluso, scoraggiato. Ma negli occhi del presidente Mazzamuto e del direttore Strianese c’era una grande voglia di riscatto. Oggi siamo qui 10 mesi dopo a raccontare un trionfo, che non è certo frutto del caso. Si completa un cerchio personale. Ho vinto tutto quello che si doveva vincere in Eccellenza. Ora spero di ripetermi in serie superiore”.

La voglia di vincere ha fatto la differenza.

“Si è fatta la differenza sul piano delle motivazioni. L’entusiasmo è stato straordinario. Era mancata la festa nel 2020. Non c’è gioia più grande che vincere sul campo. Una gioia per questo popolo. La Serie D deve essere un punto di partenza. Arrivare ad avere 500 persone, a Firenze, rappresenta un patrimonio da custodire gelosamente

L’abbraccio a Pino Truglio a fine partita

“Pino è stato l’allenatore aggiunto. E’ paternese, professionista esemplare, allenatore preparatissimo. Lui si è fatto amare dai giocatori. Gli ho dato tantissimo spazio. L’avevo conosciuto a Vittoria. Vincemmo la Coppa Italia Eccellenza. Non ci siamo più persi”.

L’abbraccio al pubblico

“I primi giorni con i tifosi si creò un feeling. Ho puntato su giocatori importanti. Gruppo è vincente, quando si forma di gente che ha fame di giocare, di mettersi a disposizione, di vincere.

Non è stato facile all’inizio

“Perso a Gela, pari con la Nebros. Ma non abbiamo mollato” 

Fantastica stagione. Si è superato.

“Abbiamo centrato il triplete: Coppa Italia siciliana e nazionale, Serie D. Con Belluso, Maimone, Valenca, Godino, Sangaré, Peppe Grasso, Napoli, Messina avevamo centrato il doble a Ragusa. Ora ci siamo superati”.

Jonica ai play off, insieme con il Milazzo e Modica. 

“La Jonica si meritava di fare i play off. Squadra ben organizzata sono felice per loro”

Asero è stato decisivo?

“E” stato determinante, me lo aspettavo a inizio dell’anno. E difatti ha intrapreso un percorso di crescita importante. Panarello? Merita altre categorie e lo ha dimostrato”

Naturale soffrire, Romano para rigori.

“Ecco invece abbiamo sofferto. Arriva, poi, quasi sempre l’episodio. Il rigore parato da Romano conferma il valore straordinario di questo estremo difensore”. 

Si godrà Firenze.

“Non ho avuto un attimo di pausa. Un successo così, merita due giorni con la mia famiglia… “.