Eccellenza, Violante lancia il Mazzarrone nella volata salvezza

di Nunzio Currenti

Dal settore giovanile al suo Comiso, il passo non era stato così breve. Tanti sacrifici, tanto lavoro alle spalle. Da quest’anno Gaspare Violante ha preso in mano il Mazzarrone, al secondo anno in Eccellenza nel girone B. “Manca ancora qualche altro punto, purtroppo, ma sono fiducioso”.

Un girone d’andata importante aveva lanciato la squadra calatina nei quartieri alti della classifica. “Abbiamo avuto un passo da play off. Nel girone di ritorno non siamo riusciti a trovare la continuità, soprattutto, di risultato perché sul piano del gioco, togliendo due partite (Atletico Catania e Santa Croce) abbiamo sempre fatto bene. Purtroppo, abbiamo perso partite rocambolesche”.

La squadra ha vissuto una stagione di grande esperienza.C’è anche da dire che abbiamo una squadra giovanissima, togliendo Puglisi, Campanella e Pandolfo. Abbiamo una squadra formata da ventenni”.

Un campionato, quello del girone B, ormai in dirittura d’arrivo. “E’ stato un gran bel campionato con tante squadre forti. Si sapeva dell’Enna, del Paternò, del Modica, ma ci sono state squadre come Jonica, Milazzo e il Gela dell’andata che sono state squadre forti esperte e con grandi giocatori in rosa. I giovani? Onestamente, giovani buoni ne ho visti pochi quest’anno rispetto agli altri anni. Faccio veramente fatica a nominarti qualcuno”.

Milazzo e Jonica le squadre che l’hanno più sorpresa?

“La squadra mamertina è tosta, non molla mai. Va a 2000, sul piano caratteriale giocano con il sangue agli occhi per difendere la maglia. Tanti ragazzi sono locali e danno l’anima. La Jonica, insieme al Paternò, è la squadra che esprime un calcio migliore”.

I nodi per la promozione in D sembrano ormai venuti al pettine?

“Per quanto riguarda l’Enna, penso proprio di sì. Se lo merita, da due anni fa cose pazzesche. C’è da fare grande merito anche al Paternò che è una squadra molto forte”.

Il Paternò è in semifinale di Coppa Italia.

“Auguro al Paternò del mio amico Filippo Raciti di andare in D. Il Teramo è avversario duro, forse il più forte, ma conoscendo i paternesi se la giocheranno alla grande”.

Da Comiso a Mazzarrone come si è trovato?

“A Mazzarrone mi sono trovato bene, è una realtà che vuole crescere e con una struttura pazzesca. Grazie all’amministrazione che non si risparmia per il calcio e per lo sport. Poche realtà in Sicilia hanno una struttura così, non ci manca niente, sono sicuro che può diventare ancora più bella. Sono convinto che la società ci lavorerà”.

Per quanto riguarda Comiso – continua – mi dispiace non vedere la squadra della mia città non presente nel mondo del calcio. Comiso non può stare senza calcio credimi. Una ferita aperta perché non ci siamo risparmiati e abbiamo fatto l’impossibile  insieme ai tanti ragazzi che ho allenato in quelli anni per portare il Comiso in alto”.