Verso Palermo-Ascoli: il pallone racconta un pareggio nella stagione 1973/74

di Valentino Sucato

Inizio stagione 73/74

La stagione 1973/74 non cominciò per niente male per il Palermo che nel mese di agosto riuscì ad arrivare primo nel girone di Coppa Italia e a qualificarsi per la seconda fase eliminando Fiorentina, Verona, Bari e Perugia. Nel campionato il Palermo balbettava, mister Viciani, quello del calcio totale all’ italiana, era arrivato a luglio ed aveva una squadra da assemblare dopo la retrocessione dalla serie A nella stagione precedente.

La sfida con la capolista

Il Palermo arrivò alla sfida con la capolista Ascoli giocata il 9 dicembre 1973 al terzultimo posto nonostante dopo le prime quattro partite avesse conquistato sei punti (due vittorie e altrettanti pareggi) nelle altre sei successive solo due punti. E nella partita precedente aveva subito un 4-2 ad Arezzo. L’Ascoli di Carletto Mazzone e del presidente Costantino Rozzi era in testa imbattuto con quattro vittorie e sei pareggi. Anche se eravamo dunque all’undicesima giornata del campionato c’era malcontento a Palermo per una classifica avara che non rispecchiava il valore della squadra.

L’1-1 e le violenze nel finale

Quel 9 dicembre alla vecchia Favorita di Palermo c’erano ben 30 mila  tifosi che dunque attendevano come manna dal cielo una vittoria necessaria alla classifica e al morale tale da invertire la serie di risultati disastrosi. La partita finì 1-1 e dopo il fischio finale del sig. Lattanzi di Roma un gruppo di teppisti si è lasciato andare a episodi di vandalismo. Un commissario, cinque agenti e cinque carabinieri furono feriti e medicati nel vicino ospedale Villa Sofia. Fermati tre facinorosi, uno dei quali armato di coltello  e arrestati per oltraggio, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. L’arbitro lasciò lo stadio scortato da un mezzo della polizia di Stato. La follia dei tifosi non risparmiò neanche i due pullman delle squadre sui quali finirono i candelotti lacrimogeni indirizzati dagli tifosi violenti dopo che questi li avevano raccolti perché a loro volta lanciati dalle forze dell’ordine.  La gara più che fu condizionata dalle decisioni dell’arbitro Riccardo Lattanzi che al 74′ non aveva assegnato un rigore al Palermo ritenendo involontario un evidente fallo di mani del mediano marchigiano Minigutti in piena area ascolana. Vane le proteste dei palermitani con l’arbitro che però ha ordinato prontamente la ripresa del gioco. Ma novanta secondi dopo La Rosa riuscì  da cannoniere di razza a portare in vantaggio il Palermo con una rete spettacolare propiziata da un cross di Arcoleo raccolto proprio da Giacomino La Rosa che ha calciato dopo una giravolta a mezza altezza e battendo l’ottimo Grassi. Gli ascolani sotto di un gol conquistarono il pareggio all’87’ con un po’ di fortuna. Dopo aver battuto un calcio di rigore, Campanini parato dal portiere  palermitano Bellavia e respinto sul palo, si è visto sbattere la palla sulle ginocchia e l’ha depositata in rete.casualmente la palla tra i piedi e l’ha scaraventata di forza in rete. Dopo questo episodio iniziò la  fitta sassaiola contro gli agenti con lancio anche di bottigliette di bibita vuote, continuata fuori dallo stadio.

Il tabellino

Palermo: Bellavia; Zanin, Viganò; Arcoleo, Pighin, Pasetti (dal 40′ Barlassina); Favalli, Pepe, Magistrelli, Vanello, La Rosa. In panchina Ferretti e Ballabio.

Ascoli: Grassi; Reggiani, Perico; Colautti (dal 66′ Vezzoso), Castaldi, Minigutti; Carnevali, Vivani, Silva, Gola, Campanini. In panchina Mesoni e Colombini.

Arbitro: Lattanzi di Roma.

Reti: al 76′ La Rosa, all’ 87 Campanini

Le proteste di Favalli verso l'arbitro Lattanzi

Le proteste di Favalli verso l’arbitro Lattanzi