Simone Palma giocherà a Malta: “Esperienza importante, la sabbia mi ha aiutato a non mollare”

di Nunzio Currenti

Sulla sabbia Simone ha trovato forza, tenacia e voglia di andare. Ogni goccia di sudore corrispondeva a una lacrima di tristezza. Ogni gesto un inno ad andare avanti e non fermarsi. Il beach soccer è un po’ una metafora della vita.

Papà Santo Palma, purtroppo, i primi di giugno dello scorso anno e volato in cielo troppo presto, a 50 anni appena compiuti. Simone si è rimboccato le maniche senza piangersi addosso. Ha continuato ad allenarsi e a migliorarsi. Oggi arriva l’ufficialità della chiamata dello Sliema, giocherà nel campionato Maltese e proseguirà nel campionato italiano l’avventura con il Naxos, reduce da una stagione certamente positiva.

“Tutto è iniziato – ci racconta – quando ho conosciuto Beppe Barone che ha giocato con il Naxos ad Alghero al Mondialito. Non è facile partecipare ai campionati stranieri perché i campionati si accavallano. Quest’anno non sarà così. E ho potuto accettare. Pronto a giocarmela nel campionato maltese”.

Il bilancio con il Naxos alla prima stagione sulla sabbia

“Abbiamo disputato un’ottima stagione con il Naxos. Ho segnato 3 gol in campionato e 1 al Mondiale per club. Per me è stato un buon banco di prova. Stiamo lavorando bene già da ora. Saremo impegnati su più fronti”.

Cosa augura a Fabio Sciacca che sarà al Mondiale?

“Fabio merita di prendersi tutto quello che, per via degli infortuni, non è riuscito a raggiungere. Fabio ha giocato in Serie A, ma se non avesse avuto tanti stop avrebbe fatto una carriera superlativa. Nel beach soccer è ormai un punto di riferimento in Italia e livello mondiale. Spero che l’Italia disputi un grande Mondiale. Giordani e Alla sono amici. Ci sono pure giocatori che ha avuto mio padre come Zurlo. Spero che possa ripetere i risultati dell’Europeo”.

Simone Palma da piccolo proprio con Sciacca

Il futuro è dalla sua parte.

“Il mio sogno è indossare la maglia del Catania Beach Soccer uno dei club più importanti al Mondo. E magari riprendere il lavoro di mio papà. Farò di tutto per renderlo orgoglioso. Lavorerò in questa direzione per migliorarmi e meritarmi un giorno una chiamata. E, poi, anche una volta mi piacerebbe riuscire ad arrivare in azzurro. Ovviamente si tratta di sogni. Ma per realizzarli non bisogna mollare la presa un attimo”.