Giovani, il ds Astorino ”Sempre meno under partecipano ai campionati, stranieri unica soluzione per fronteggiare il problema”

di Giuseppe La Russa

Gabriele Astorino, direttore sportivo attualmente svincolato, ex Mazzarrone, di cui è stato il primo storico direttore sportivo della squadra al primo anno di Eccellenza, é un volto noto della parte orientale della Sicilia calcistica. Originario di Licodia Eubea, nel catanese, Astorino é, come detto pocanzi, un addetto ai lavori che, con parsimonia e professionalità, continua ad inseguire la sua passione per il calcio dilettantistico siciliano, cercando sempre di ottemperare ai problemi e alle criticità che esso può arrecare. Nella lunga chiacchierata con lui, abbiamo parlato di un tema spinoso: quello dei giovani. Come fatto con mister Abbenante qualche giorno fa, stiamo raccogliendo testimonianze sul percorso dei giovani nei vari campionati dilettantistici e non. Oltre a questo tema, ci siamo anche soffermati sulla persona di Gabriele Astorino, chiedendogli anche delle direttive sul suo futuro e dei prossimi campionati dilettantistici siciliani.

Gabriele, cosa ne pensi del poco impiego dei giovani nel calcio italiano?

“Il problema giovani c’è in tutte le categorie, i giovani hanno smesso di sognare, non hanno più fame e vogliono ottenere tutto senza sacrificio. Gli under italiani nei nostri campionati sono sempre meno e spesso bisogna prendere lo straniero. Non voglio dilungarmi ma se non cambiano le cose non avremo più ragazzi locali, ma solo stranieri in tutte le categorie.”

Ci sarà qualche novità in arrivo per quanto riguarda la tua persona?

“La mia situazione è molto semplice, come sto dicendo a tutti quelli che mi chiamano: a prescindere dagli obbiettivi che possa essere la vittoria di un campionato o una salvezza, ho bisogno di una società seria che mi faccia lavorare con le mie idee, rispettando il budget a disposizione. Mi so adattare a tutte le situazioni e mi esalto nelle difficoltà ma dopo quindici anni ho promesso a me stesso di non scendere più a compromessi per nulla al mondo.”

Infine, che prospettive vedi per i prossimi campionati dilettantistici siciliani?

“Ancora è difficile dirlo perché ci sono pochissimi movimenti, le società sono in una fase interlocutoria. Sinceramente sono un po’ preoccupato perché ci sono sempre meno presidenti che sanno di calcio, si va verso la direzione di “comanda” chi porta i soldi a prescindere dalle esperienze e conoscenze. Questo purtroppo si evolverà in tanta improvvisazione e poca professionalità all’interno dei campionati dilettantistici.”