CUS Palermo, il Ds Biondo: “Dare opportunità ai giovani è una vittoria, il calcio deve chiedersi cosa voglia trasmettere ai ragazzi”
Eccellenza09 Dicembre 2025 - 20:11
La squadra dell’ateneo palermitano, ripescata quest’estate, è in piena lotta salvezza e sta dando tutto quello che ha per mantenere la categoria.
Il direttore sportivo del CUS Dario Biondo ai microfoni di Siciliaingol traccia un bilancio di questa prima parte di stagione della squadra, riflettendo in maniera più estensiva anche sul contesto calcistico attuale.
In prima battuta Biondo si sofferma sui vent’anni della sezione calcistica, celebrati con un evento una decina di giorni fa: “Le emozioni sono tantissime – racconta – ho rivisto persone che non vedevo da tempo ed è stato meraviglioso. Queste sono le cose più belle che ti lasciano gli sport di squadra: i rapporti umani. Provo emozioni che non riesco a trasmettere per intero ma di certo io che questi 20 anni li ho vissuti tutti, prima da tesserato e poi da dirigente. Posso dire che il Cus mi ha dato tanto sia a livello calcistico ma soprattutto a livello umano perché chi ha creato questa sezione, colui che oggi è Presidente di tutto il Cus, ha saputo trasmettere dei valori sportivi che oggi sono la nostra grande identità. Io amo il calcio ma devo essere sincero: l’ambiente, il sistema, tutto quello che spesso lo caratterizza non mi appartiene. Eppure al Cus mi rimane quella forte passione di fare un qualcosa di diverso. Qui vincere non è per forza portare i tre punti a casa ma è anche dare opportunità e visibilità a dei ragazzi. Se non si ha il coraggio di fare giocare i giovani nel dilettantismo come vogliamo sperare che qualcosa cambi nelle categorie più importanti?”
Il Ds cussino traccia poi un bilancio di questo inizio di stagione: “Noi siamo una società solida con idee chiare e tante consapevolezze – afferma – eravamo consci del tipo di difficoltà che dovevamo affrontare e anche il budget che la società ha deciso di investire è un budget con dietro un progetto formativo e di mentalizzazione dei giovani che Giuseppe Sciortino, oggi responsabile di sezione, sta cercando di attuare con la consapevolezza che il lavoro alla lunga paga sempre. Penso che il raggiungimento dei play-off promozione 2024/2025 con una squadra giovane, che ha permesso il ripescaggio di quest’anno sia una prova.
Il dirigente del CUS parla anche della rosa della squadra, senza dubbio la più giovane per età media e under schierati: “Mi riferivo all’inizio proprio a questo, quando parlavo di vittorie di altro tipo. Qui voglio dare tanto merito al mister Zappavigna ed il suo staff, che lavorano in modo ultra professionale creando tanta appartenenza. Senza dimenticare, poi, il gran lavoro del settore giovanile dove Fiscelli, Bruno, Demma e Gentile hanno creato in poco tempo un qualcosa di eccezionale”.
Biondo in chiusura si esprime, parlando del livello del campionato, in considerazioni generali sul contesto calcistico dilettantistico: L’altra volta siamo andati a giocare a Licata ed abbiamo respirato un’aria di altre categorie: accoglienza, disponibilità, una struttura importante. Alla fine però penso, e lo dico non in relazione al Licata che è una realtà storica e di tradizione che pensa in grande ma guardando al panorama dilettantistico, che dovremmo cercare di capire cosa vogliamo trasmettere a queste generazioni. Grandi stipendi per giocare a calcio in Eccellenza? E poi quando finisce la carriera, cosa si fa? Spesso mi sento chiedere, e ciò mi piace, domande del tipo ‘ma vuoi fare il calcio con tutti i giovani?’ oppure ‘Sali per poi retrocedere?’ A quel punto rispondo sempre se è giusto che per prendere un uomo di esperienza che diventi leader in uno spogliatoio pieno di giovani debba spendere cifre che oggi sono utopia nel mercato del lavoro ordinario? Davvero dobbiamo fare sì che un ragazzo debba legare il calcio solo ai soldi? Non sta diventando una cosa troppo triste? E a quel punto, mi chiedo: ma siete sicuri che quelli che stiamo sbagliando siamo noi?”