Dall’1 gennaio obbligo defibrillatori per le società dilettantistiche

di Redazione

Dall’1 gennaio 2016 anche le società sportive dilettantistiche avranno l’obbligo di dotarsi di un defibrillatore semiautomatico.

A stabilirlo è il “decreto Balduzzi” (pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 20 luglio 2013), che impone l’installazione di un defibrillatore all’interno di ogni impianto sportivo. Le società, inoltre, dovranno garantire la presenza di una persona in possesso della qualifica di operatore BLS-D (Basic Life Support Defibrillation), che sappia utilizzare questo importantissimo dispositivo salvavita.

Mettersi in regola con la normativa vigente è il modo migliore per aumentare le probabilità di salvare la vita ad un atleta in caso di malore o incidente.

I dati parlano chiaro. In caso di arresto cardiaco, un intervento di primo soccorso tempestivo e adeguato contribuisce a salvare fino al 30% in più delle persone colpite. Affinché ciò avvenga, è necessario che il defibrillatore sia posizionato in ogni impianto sportivo. Così come è indispensabile la presenza di un operatore BLS-D, pronto ad intervenire in caso di necessità.

A tal proposito, in Sicilia, la legge regionale numero 29 del 29 dicembre 2014 (“Norme in materia di promozione e tutela dell’attività fisico-motoria e sportiva”) impone agli istruttori – e quindi anche a tutti gli allenatori di calcio – l’obbligo di avere “un’attestazione di partecipazione al corso BLS-D in corso di validità, da rinnovarsi ogni due anni”.

L’1 gennaio 2016 è dietro l’angolo. I corsi per ottenere la certificazione di operatore BLS-D non richiedono lunghi iter di studio (la durata è in media 6 ore) e soprattutto sono alla portata di tutte le tasche: si va da un minimo di 70 euro ad un massimo di 150 euro. Mentre un buon defibrillatore costa dagli 800 ai 3.000 euro. Per cercare di ammortizzare i costi, alcune aziende produttrici effettuano sostanziosi sconti ove si costituiscano gruppi per l’acquisto di più pezzi contemporaneamente.