Dalla Coppa Italia vinta con il Paternò all’Athletic Palermo, Filippo Raciti si racconta
di Nunzio CurrentiNews10 Luglio 2024 - 10:55
“Volevo che la scorsa stagione non finisse mai. La vittoria della Coppa Italia a Firenze rimarrà nella storia. L’abbiamo fortemente voluta”. Filippo Raciti apre un libro dei ricordi speciali, torna indietro di qualche mese prima di tuffarsi in pieno nella nuova avventura alla guida dell’Athletic Palermo e nelle sue considerazioni dopo aver ritirato diversi premi (premio Bino Abisso assegnato dalla Lnd).
“Ho scelto di ripartire da Palermo dopo aver avuto un incontro con il direttore Lo Bianco e Clemente insieme a Domenico Panico dove mi hanno spiegato la loro visione e la visione della società che ha da qui ai prossimi anni. Parliamo di un progetto a lungo termine, trovare gruppi di dirigenti con a capo il presidente Conte e i suoi soci non è facile con una lungimiranza non indifferente in queste categorie. Quindi non ho pensato due volte ad accettare di fare parte di questo progetto”.
Cosa le ha dato Paternò?
“Paternò mi ha lasciato tanto come del resto le precedenti esperienze. Vincere è sempre bello e ti lascia sempre quel qualcosa in più. Indubbiamente quando vinci ci sono sempre momenti belli e meno belli e in quei momenti dove il tuo bagaglio di esperienza migliora”.
Che rapporto ha con la vittoria?
“Vincere per me significa gratificare un lavoro quotidiano. Vincere va a braccetto con lavoro anzi con tanto lavoro”.
Che aspettative ha dal girone A?
“Sì giocheremo nel girone A. Le difficoltà che si trovano ogni anno, non c’è un grado di difficoltà diverso ma aspetti diversi che ovviamente andremo ad affrontare con la massima serenità e voglia”.
Dodici squadre siciliane in Serie D.
“Dirà molto perché ci saranno tanti derby che nessuno ovviamente vorrà perdere e così aumenterà la competitività e così l’interesse per questo campionato”.
A Ragusa lei ha lasciato un pezzo di cuore.
“Sono felice dell”entrata della famiglia Cutrufo a Ragusa. Sicuramente rappresenteranno un valore aggiunto in una già società forte e seria”.
Si profila un campionato di Eccellenza di altissimo profilo.
“Come tutte le squadre che in estate cercano di fare qualcosa di importante, parliamo di piazze importanti e sicuramente aumenta l’interesse e la forza di questo torneo poi ovviamente la palla passa al campo e subentrano tantissime altre situazioni”
Che rapporto ha con la sconfitta?
“Dalle sconfitte nascono le vittorie. Ricordo il mio primo anno a Ragusa dove ogni domenica ci prendevano tutti a pesci in faccia per situazioni extra calcistiche che ovviamente si riportavano in campo, da lì in poi nn ho più perso”.