Costa (San Gregorio): “La salvezza del cuore”

di Nunzio Currenti

Peppe Costa non è mai stato certo uno che si tira indietro. E’ uno di quelli che lotta e ama le sfide. Una di quelle è stata accettare la guida tecnica del San Gregorio del presidente Ursino. Una famiglia del calcio per il calcio, Ursino, dedicata prima alla San Pio X e oggi alla società sangregorese.

Il 3-2 finale contro l’Alessandria Della Rocca, è la sintesi di tutto. Sul neutro di Calascibetta si sono concentrati rispetto, passione e grande spogliatoio. Le prerogative cardine disegnate dal tecnico che abbiamo sentito, in esclusiva.

“La salvezza ottenuta a Calascibetta vale quanto una promozione se si considera che abbiamo vinto contro la squadra più forte che abbiamo incontrato quest’anno e, dopo aver subito un grande torto nella precedente gara contro la Leo Soccer, dove l’arbitro ci ha costretto a giocare in 9 uomini per gran parte della gara e a subire il pareggio 2 minuti e 49 oltre i 3 minuti di recupero del secondo tempo supplementare“.

Dopo sette gare un solo punto

“Subentrare in corsa e con una posizione di classifica precaria, ultimi con un solo punto dopo 7 gare, non è stato facile. Ho accettato la sfida puntando su una rosa di giovani e sposando il progetto della società di valorizzarli. Ma da solo non potevo farcela. I giovani hanno bisogno di crescere insieme a compagni di squadra più esperienti e quindi oltre a Rasà e Russo, già presenti, occorreva ampliare la rosa con qualche altro innesto desperienza. Ma a Dicembre e con una situazione economica non rosea non era facile“.

Il mercato

“Così grazie all’aiuto del diesse Francesco Spampinato e di tutti i dirigenti,  siamo riusciti a portare tra le file del San Gregorio giocatori di categoria superiore che per vari motivi avevano preferito non giocare più. Così sono arrivati Marco Catania, Angelo Sciuto e Giorgio Marino. A dire il vero la squadra, risultati a parte, non aveva mai sfigurato, neanche con le grandi ma dal punto di vista della mentalità occorreva qualcosa, occorreva credere in se stessi e nei compagni. Oggi posso dire che la mia più grande soddisfazione e gioia, oltre la salvezza, è quella di essere riuscito a creare, anche tra mille difficoltà, un grande gruppo”.

Menzione a parte per Simone Palma tra i nuovi arrivi. Vederlo segnare in finale e alzare gli occhi al cielo insieme a lui è stata un’altra vittoria.