Chinnici (S. Giorgio Piana): “Siamo pronti per il rush finale”

di Valentino Sucato

Quaranta anni, quattordici in panchina, cinque  campionati vinti negli ultimi otto anni, due a Belmonte Mezzagno, due campionati col Resuttana e l’ultimo con il San Giorgio Piana.

Filippo Chinnici si trova nel momento più importante della stagione (e della carriera di allenatore) ad un passo dall’ennesimo grande salto con il San Giorgio Piana. Mancano solo tre giornate ma nulla è deciso con tre squadre che lottano per la vittoria del Girone A del campionato di Promozione.

Chinnici siamo al rush finale dopo un campionato vissuto da protagonisti.  Che campionato è stato fino a questo punto? 

É stato un campionato di altissimo livello con sette squadre veramente attrezzate. Tantissimi calciatori di livello superiore che poco hanno a che fare con questa categoria e poi vorrei anche elogiare i miei colleghi. Tanto merito va dato anche agli allenatori, tutti stiamo dando veramente tanto.

Il presidente Troka ad agosto aveva programmato un campionato di vertice. Spesso non è semplice mantenere le promesse estive. Voi le avete mantenute e, nonostante qualche défaillance, vi trovate nelle migliori condizioni per innescare lo sprint vincente.

Quando accettai la proposta del presidente Troka capii subito che il progetto era quello giusto e accettai senza remore pur avendo offerte di categoria superiore. Siamo stati primi dalla prima giornata di campionato e adesso ci aspettano 3 finali per centrare l’obiettivo. Nella nostra squadra tutti hanno fatto il proprio dovere, dal direttore Tantillo con il quale abbiamo lavorato in sinergia e in tutti i fronti e lo ringrazio pubblicamente, a tutti i miei calciatori che prima di essere tali sono parte della mia vita. Li bacchetto sempre in campo e soprattutto durante la settimana ma è giusto riconoscere pubblicamente che ho degli uomini e dei calciatori fantastici. E tengo particolarmente a sottolineare che siamo primi anche nella categoria juniores allenata dal mio carissimo amico Roberto Bellavia. Una nota di merito per la straordinaria stagione svolta fino al momento va data al mio staff, al dottore Giustore uno dei primi in assoluto nel suo lavoro, al preparatore atletico Vitale Fabrizio,  al mio secondo Bellavia, al match analyst Paolo Leone e al preparatore dei portieri.

A 270 minuti dalla fine cosa temi di più?

Siamo concentrati sul lavoro e non abbiamo tempo di pensare a cosa temere, sappiamo che saranno tre partite con grandissime squadre allenate da tre grandi del calcio palermitano e posso dire che sarà uno spettacolo. Nell’ l’ultima partita giocata a Casteltermini abbiamo creato 18 occasioni da gol, 2 pali, 1 rigore negato, per la verità uno anche a loro, ma un altro concesso a nostro favore che forse ha pagato di tutto quello creato.

San Vito e Parmonval sono due squadre che con voi hanno fatto un bel campionato non mollando mai e i risultati danno loro ragione. 

Meritatissimo rispetto, assolutamente,  due grandi piazze. La Parmonval ha fatto la storia del calcio palermitano anche se dopo 15 anni si ritrova in un campionato che a lei poco concerne, visto che è stata la squadra con piu campionati nella massima categoria dilettantistica regionale e l’altra il San Vito che già lo scorso anno ha sfiorato la promozione in Eccellenza e che ha avuto la bravura e il coraggio, anche grazie anche al suo direttore Battaglia, di confermare l’ossatura delle scorse stagioni. Uno dei motivi per cui sono orgoglioso di questa stagione è quello essere riuscito in poco tempo a far capire principi e modo di stare in campo ad una squadra di 25 unità nella quale soltanto in 3 avevano giocato insieme nelle precedenti stagioni. E credetemi non è per niente facile.

Chi è stato il calciatore-sorpresa del Piana?

Nel fare un nome mancherei di rispetto all’intero gruppo, perché la nostra forza sono la condivisione e la mentalità. Non si vincono partite all’85’ dopo che costruisci 17 palle gol e non la metti dentro se il gruppo non ha una  maturità soprattutto nel pazientare e non farsi prendere negativamente dal momento.

Allora è forse più facile parlare di reparti. A quale daresti il massimo dei voti?

Il massimo dei voti lo assegno ai miei tifosi, alla Curva West che ci hanno sempre sostenuto, incitato, aiutato e soprattutto amati, come un padre ama i suoi figli e noi siamo orgogliosi di rappresentarli e di rappresentare la comunità arbrêshê

Due gare contro due squadre palermitane Parmonval e Cus e per giunta in casa, avete ottenuto un solo punto?

Il blackout è stato soltanto ai fini di risultato, perché chi ha visto le partite ha avuto la certezza che sicuramente potevamo prendere qualche punto in piu. Comunque abbiamo affrontato grandi squadre quindi ci può stare.  Nessun blackout né fisico, né mentale né di gioco.

Avrà forse inciso anche l’impegno in Coppa Italia?

Certamente, siamo stati impegnati proprio in quel periodo con i quarti di Coppa italia in una trasferta ragusana dove ci ha visti staccare il biglietto per la semifinale.

Mister, ti si riconosce umanità nello spogliatoio e poi rispetto e amicizia fuori dal rettangolo verde con i calciatori. Quanto corrisponde a verità? 

A me piace vincere prima a livello umano e poi in campo. In questi anni ho costruito amicizie che porterò sempre nella mia vita. A distanza di 15 anni incontro ancora uomini che ho allenato verso i quali nutro un affetto enorme. Ma in campo ognuno ha i propri ruoli, essere intelligenti significa anche saper entrare nella testa delle persone e in questo caso dei calciatori ed essere veri soprattutto. Poi sulle competenze quelle le lascio dire agli altri. Dico pure che un calciatore si accorge immediatamente se un tecnico ha in mano la gestione di una situazione contingente se sa cosa sta facendo e soprattutto cosa vuole. L’immagine di Chinnici  uomo o tecnico è la stessa ma in campo divento un’ altra persona, sono fatto cosi, nel lavoro pretendo massimo impegno da tutti perfino dal magazziniere e dal tesoriere.

Dopo l’esonero dell’anno scorso stai riportando come avevi già fatto con il Resuttana S. Lorenzo una squadra in Eccellenza? Quanto tutto ciò ha il sapore di una dolce rivincita?

Nessuna rivincita, il calcio è questo, noi tecnici sappiamo che siano legati solo ai risultati, sono quelli che ci tengono seduti nella panchina. È inutile prendersi in giro, il Resuttana, oggi Athletic club Palermo presto tornerà ad essere a mio avviso sulla bocca di tutti come nel recente passato dove con un pizzico di orgoglio posso affermare di essere stato anche io protagonista. Lì c’è un grandissimo gruppo, e secondo me la prossima stagione lotterà per la promozione in serie D.

Eppoi i  veri allenatori, sono quelli che di un esonero riescono a fare una preziosa esperienza. 

Dopo l’esonero della passata stagione ho acquisito piu consapevolezza e ancora piu maturità. Come nella vita, anche nel calcio, soprattutto noi allenatori dobbiamo saperci rialzarsi e guardare quel qualcosa che di positivo c’è sempre in tutte le situazioni.

Mister, 7 aprile o 14 aprile. Per quale giorno avete programmato la festa promozione?

Il giorno in cui matematicamente ci sarà una squadra promossa credo che lo sapremmo insieme