Calcio giovanile ferito, arbitro malmenato a Riposto

di Redazione

Quando la Sicilia si avvicina al più grande appuntamento della sua storia calcistica con la prima volta del torneo delle Regioni, il mondo siciliano sportivo è scosso dal grave fatto che ha colpito l’arbitro a Torre Archirafi (Riposto), in occasione dei play off Under 17 tra Rsc Riposto e Pedara. L’arbitro è stato aggredito, malmenato (colpito dalla bandierina) in modo ignobile e, forse, solo  l’intervento di un dirigente locale ha evitato il peggio. I carabinieri sono intervenuti. Sono scattate le indagini. I video sono diventati virali.

L’onda d’indignazione che si è levata ha varcato i confini dello Stretto. L’Aia nazionale ha oscurato il sito “Ora basta”. Tutto questo a pochi giorni dal Torneo delle Regioni. Tutto questo nel momento sbagliato e nel modo più ignobile. Si attendono le sanzioni. Si attendono le denunce. Si attende di accertare le responsabilità. Il giovane arbitro è a casa, ma ferito nell’animo, scosso. Quei video colpiscono e fanno scattare un’indignazione generale. Creano disagio interno. Perché questo non è più sport. E altro.

La presa di posizione della Rsc Riposto “Ci scusiamo con l’arbitro, ci costituiremo parte civile contro eventuali maggiorenni coinvolti”

La società sportiva RSC RIPOSTO, in relazione ai gravissimi fatti accaduti sabato sera in occasione della gara Under 17 Provinciale RSC RIPOSTO – PEDARA, condanna con fermezza l’intollerabile aggressione perpetrata ai danni del direttore di gara da parte di alcuni suoi tesserati.

La società invia le proprie scuse al direttore di gara vittima dell’aggressione e segnala l’impegno posto in essere dai propri dirigenti al fine di proteggere l’arbitro dalla vile aggressione. La società è pronta ad accettare le decisioni della giustizia sportiva e nel contempo è pronta a mettersi a disposizione della giustizia ordinaria al fine di permettere di individuare i colpevoli di questi gravi atti.

La nostra società, in oltre vent’anni di attività in Federazione, ha sempre trasmesso ai propri tesserati le giuste regole di vita (ispirate a Sebastiano Russo, professore di Matematica e grande educatore, toglieva tanti ragazzi dalla strada) e non può tollerare queste azioni che non hanno niente a che vedere con i sani principi dello sport. A tal proposito, la società anticipa che si costituira’ come parte civile nei confronti di eventuali maggiorenni coinvolti, negli eventuali processi che saranno posti in essere.

Pedara: “Proviamo vergogna e sgomento”

Il Pedara ha diramato una nota stamani, pubblicata a mezzo stampa: “Solidarietà e vergogna: il Pedara prende fermamente le distanze dagli episodi di violenza accaduti a Torre Archirafi lo scorso sabato. Proviamo solo vergogna e tristezza, un senso di inquietudine che ci ha privato della gioia, umana e sportiva, di una vittoria che i nostri ragazzi avrebbero meritato, anche per l’impegno profuso nel corso di tutta la stagione, ma che a posteriori passa in secondo piano. Ci sarà un tempo per poter parlare di campo e ci auguriamo che questo possa lasciarci alle spalle episodi e violenze di cui avremmo fatto volentieri a meno. Non è minimamente accettabile che al giorno d’oggi una partita di calcio, men che meno di ragazzi, possa sfociare in fatti di violenza incontrollata. Nessun episodio arbitrale, nessuna recriminazione o rivendicazione, può essere giustificata.

Noi estranei ai fatti “Non abbiamo alimentato alcuna rissa”

Rimaniamo esterrefatti, e per i pochi che non lo avessero ancora compreso, totalmente estranei ai fatti. I nostri ragazzi non hanno puntato il dito e alimentato alcuna rissa nell’immediato post gara e come si evince anche dalle immagini, ormai virali, si abbracciavano per condividere un momento di gioia.

La nostra solidarietà, totale e incondizionata, va al direttore di gara Diego Alfonzetti, unitamente agli auguri di una pronta e immediata guarigione. Non vi sono scuse che possano giustificare o lenire le ferite, queste siano fisiche e mentali. Siamo fermamente rispettosi del lavoro svolto dalle autorità competenti e disponibili ad offrire collaborazione per risalire ai fatti realmente accaduti ove fosse necessario. Non abbiamo difese da porre, soltanto vergogna per una pagina indelebile che lede, nostro malgrado, la nostra società che lavora e crede in un calcio migliore, pulito e lontano da ogni forma di violenza”.