Bellavia: “Calcio paralimpico, esperienza ricca di emozioni”

di Vincenzo La Corte

Abbiamo già narrato su queste pagine di Calcio a 5 per non vedenti, e l’impresa dei peloritani del Real Contesse che hanno conquistato la finale scudetto organizzata dalla Federazione Italiana Sport Paralimpici Ipovedenti e Ciechi. Approfondiamo oggi il tema del Calcio a 7 per disabili, la cui sesta ed ultima giornata del campionato DCPS (Dipartimento calcio paralimpico sperimentale) Sicilia orientale ha avuto luogo nella bellissima location del City Catania Sports Club, con la presenza delle tre squadre coinvolte. Ovviamente, a fare gli onori di casa, il presidente della Ragazzini Red, Angelo Bellavia, delegato della speciale Divisione in seno alla FIGC per quanto riguarda la Sicilia orientale.

«DCPS – spiega Bellavia – sta per Divisione Calcio Paralimpico Sperimentale e fa parte della FIGC; si occupa di fare calcio per ragazzi disabili con problematiche cognitive. È da qualche anno che è partita su in Italia, prima del Covid, e si è pian piano allargata in tutte le regioni; quest’anno per la prima volta è scesa anche in Sicilia, e ci ha coinvolto in questa bellissima esperienza».

Lei è il delegato per la FIGC di questo distretto Sicilia Orientale, di questa zona della Sicilia, perché siete in due….
«Si, sono incaricato io per quanto riguarda la Sicilia Orientale, mentre per la Sicilia occidentale c’è un’altra referente, un’altra incaricata. Perché la Sicilia a dispetto di altre regioni è molto più grande, le distanze, capite bene, sono notevoli».

Cosa deve fare esattamente Il delegato della FIGC per questa DCPS, per questa divisione?
«Specifichiamo che su Catania, in questo momento, partecipano al torneo tre squadre; due fanno parte della stessa società e cioè Orizzonte, che vengono da Gela, e una che viene da Siracusa, si chiama Insuperabili, e fa parte di una Accademia presente in tutta Italia. Il delegato deve intanto coordinare il movimento, che c’è in atto, delle partite, ma lo scopo principale, quello che ci preme e mi preme, è quello di incrementarlo. Su Catania conto di poter fare al più presto partecipare altre società a questa bellissima iniziativa della DCPS perché sappiamo bene che i ragazzi e le persone con problematiche mentali sono sempre più numerose. Quindi di fare in modo che questi partecipino lo sport, che sia calcio che sia altro genere, che serve assolutamente a farli uscire dal loro mondo. Sono contento di essere stato coinvolto in questa iniziativa».

Cosa l’ha colpita particolarmente di questo mondo che sta approcciando e come sta vedendo dei progressi, se ci sono?
«Intanto la gioia nel vederli giocare, la partecipazione del dei vari dirigenti che mettono anima e cuore per far star bene questi ragazzi; mi metto un po’ anche nei panni dei genitori che per un momento vedono i loro figli liberarsi, e quindi essere seguiti da altri e vedere che stanno bene e si divertono. È un momento particolare, che serve per farli sentire normodotati».

È un movimento che naturalmente nel tempo si dovrà dotare di figure professionali che lo seguano, a partire dai coach, ai manager, ai medici…
«Assolutamente sì, siamo qua da noi, diciamo che stiamo partendo. Mi sto avvalendo anche di persone che sono già nel mondo della disabilita. Nomino, una su tutte, la dottoressa Valeria Carulli che è un responsabile della dell’ASP, e mi sta dando una grande mano. Poi, stiamo collaborando anche con Natale Saluci, responsabile dell’Orizzonte e delegato regionale della Special Olympics Italia. Vorremmo che questo movimento prenda piede, anche dal punto di vista del coinvolgimento delle aziende. Credo che sia importante diano il loro contributo a questo movimento, serve a tutti e serve a fare stare bene, ve lo garantisco».

Andiamo un attimo ai coach, a chi veramente dedica sé stesso per fare crescere questo movimento dal punto di vista dell’impatto giornaliero. Cosa danno i coach, gli allenatori? Come si approcciano agli atleti disabili? Cosa danno, ma anche cosa ricevono?
«Io ancora a questa domanda riesco a rispondere per grandi linee, non ho ancora la squadra di Catania. Ma vedo, che quando vengono qui per le partite, vengono coinvolti a 360 gradi. Coinvolgono gli atleti come se fossero persone normalissimo, quindi li incitano, li spronano, li rimproverano, chiedono il rispetto delle regole che è fondamentale per fare crescere tutti».

Il rispetto delle regole è garanzia del contesto ufficiale unito alla voglia di giocare, ogni gara è diretta da un arbitro del CRA di Sicilia, e, quando è il caso, non mancano i cartellini e le sanzioni del giudice sportivo! Tornando al campo, le squadre che partecipano al Torneo DCPS sono suddivise in base alle specifiche abilità su 1°, 2° e 3° livello. In Sicilia, nella stagione sportiva 2023/2024, sono distribuite su 2° e 3° livello.

 

Le gare vengono disputate – secondo il calendario pubblicato con apposito Comunicato Ufficiale, il sabato. Presso il Centro Sportivo Polisportiva Calcio Sicilia, a Palermo, per il 2° livello cui partecipano 10 squadre. Invece, presso il Centro Sportivo City Catania Sports Club, a Catania, per il 3° livello con la partecipazione di 3 squadre. La formula del Torneo prevede, per entrambi i livelli, 6 giornate, articolate dall’11 novembre 2023 al 27 aprile 2024.

Si è giocata, a Catania, l’ultima giornata del torneo di 3° livello, che aveva già matematicamente decretata vincente la gelese ASD Orizzonte A. Con il doppio successo odierno, chiude la classifica da prima e imbattuta a quota 34 punti.

1) ASD ORIZZONTE A-INSUPERABILI 3-0
2) ASD ORIZZONTE B-INSUPERABILI 0-14
3) ASD ORIZZONTE B-ASD ORIZZONTE A 2-6
Proprio l’Orizzonte A parteciperà alla finale nazionale al Centro Preparazione Olimpica di Tirrenia, che si svolgerà il 18 e il 19 maggio.