Attilio Sirugo: “Il mio Avola ci fa sognare a occhi aperti”

di Nunzio Currenti

Ha 39 anni. Un cuore immenso, uno straordinario amore per la sua Avola. Quando parli di Attilio Sirugo non puoi non ricordare i suoi gol, il suo percorso sportivo, il suo voler mettersi in gioco, proponendo un calcio importante. Giovane allenatore, ma con le idee chiare e quella piena consapevolezza che aveva sui campi di calcio lasciati gioco forza (per via di un problema fisico) nel 2019-2020, l’anno della sospensione per via del “maledetto” covid, quando indossava la maglia dell’Ispica. Ora il suo Città di Avola, dopo aver conquistato il secondo posto nel girone D, si è qualificato alla semifinale regolando il Priolo.

Nella finale play off di girone – racconta – abbiamo coronato una cavalcata straordinaria fatta di numeri importanti supportati da un identita forte acquisita con principi, idee ed un gruppo di ragazzi affamati di nuovi stimoli quotidiani”.

“Adesso, con orgoglio, ci presentiamo al cospetto delle altre 3 migliori di Sicilia, forti della consapevolezza di essere la squadra con più punti fatti in campionato tra tutte , ma con l’ umiltà di chi sa che ogni traguardo va conquistato con sacrifici e dettagli. Incontriamo il Nicosia , una squadra di forti individualità e allenata benissimo da Fabio Picone sia sotto il profilo condizionale che tattico. Sarà un piacere vedersi affrontare due squadre con principi innovativi e propositivi “.

La sua esperienza di allenatore oggi cosa le sta regalando sul piano umano, visto che allena in casa?

“Il mio percorso da allenatore coglie adesso i frutti di un viaggio iniziato l’anno scorso. Con la costruzione graduale di un gruppo sempre più forte e coeso. Con un amore spropositato verso questo sport. So quanto possa essere difficile sopportarmi nelle mie manie ma i miei ragazzi sono stati splendidi. Farlo ad Avola, casa mia, è ìndescrivibile”.

Cosa c’è ancora dell’Attilio Sirugo bomber nel suo percorso di tecnico?

Devo dirti che mi rendo conto adesso, che la mia percezione del gioco, da calciatore mi ha aiutato molto. Non sono mai stato un fenomeno ma la qualità di leggere la giocata due tocchi prima che avvenisse era una qualità che io stesso mi riconoscevo. Questo mi sta servendo tanto.

Cosa ha avuto più di voi il Vittoria?

“Il Vittoria, per noi, è stato fondamentale. Rincorrerlo per tutto il campionato è stato stimolante. In entrambi gli scontri diretti, siamo passati noi in vantaggio e rischiavamo di allungare. Credo che per alcuni delicati momenti della stagione li abbiamo impensieriti. Alla lunga hanno mostrato maggiore esperienza e solidità costruita in diversi anni in cui provavano a fare il salto di categoria. Complimenti a loro”. 

Ci parli della sua squadra.

Mi fa piacere che adesso si parli della mia squadra come Corazzata. La metà di loro l’anno scorso erano con me in un campionato che ci ha visti salvi con una discreta tranquillità. Semplicemente siamo cresciuti insieme, abbiamo inserito profili umani ben definiti e 62 punti sono il risultato. Avremmo vinto il campionato in tutti gli altri gironi. Ma siamo entusiasti lo stesso”.

Sul Priolo cosa mi dice? Alla fine è stata la grande rivelazione del girone C.

Il Priolo credo abbia fatto un campionato importante. Rivelazione? Non credo. Il loro filo comunicativo è stato sempre molto scaltro. Hanno sempre tenuto un profilo basso, sminuendo le potenzialità della rosa. Forse per far risaltare i meriti di altri e non dei giocatori. Scelte. Io dico che il Priolo ha dei giocatori forti, al massimo della condizione fisica, tutti provenienti da Settori giovanile Professionistici o da esperienze in categorie importanti. Quindi per me non è stata mai una sorpresa.

Avola grande piazza calcistica siciliana. Rispetto alle sue esperienze come vive questo percorso in città?

“Avola è una grande piazza, senza dubbio. Da quando esiste l’Eccellenza, però, è stata promossa solo due volte in Eccellenza. Nel 2010 e nel 2016. In entrambi i casi, c’ero come calciatore. Con cognizione di causa, posso dirti che a questi ragazzi non manca nulla rispetto alle rose di quegli anni. Ma ogni stagione ha la sua storia. Noi cercheremo di scrivere la migliore possibile per Avola e per i nostri tifosi, ben consapevoli della forza delle nostre rivali”