Alessio Emanuele lascia il calcio: “La storia di un grande amore”

di Nunzio Currenti

Quando si parla di Alessio Emanuele non puoi non pensare alla fatica, al sacrificio, alla disponibilità, alla forza, alla sua capacità di essere leader silenzioso.

Il centrocampista ripostese, oggi alla Rsc Riposto, ha detto basta. Domenica la sua ultima partita all’Averna, davanti alla sua famiglia, nel suo stadio.

Una vittoria per 5-2 e il saluto finale per un giocatore che ha lasciato il segno in ogni squadra dove ha giocato. Dal Corvaja di Riposto, con la maglia della Peonia, ha per tre decenni regalato emozioni, corsa, fatica, diventando un simbolo anche per tanti giovani. E quel vizio del gol mai perso che gli ha fatto fare la differenza con 170 reti segnate.

Alessio, da Riposto ha cominciato a Riposto chiude dopo più di 30 anni come si vede guardandosi indietro oggi? Che percorso è stato?

“Mi vedo più vecchio e con più acciacchi (ride ndr). È stato un percorso bellissimo. Ho praticato lo sport più bello al mondo che mi ha dato grandi soddisfazioni e mi ha fatto conoscere tantissime persone di cui alcuni sono diventati amici”.

Hai mosso i primi passi da piccolissimo. Quanto ritrova oggi nel calcio di quegli anni?

“Ad essere sincero è cambiato parecchio. E non mi riferisco a metodologie di gioco o ritmi diversi. Mi riferisco alla mentalità soprattutto dei giovani. Non sono disposti a fare sacrifici, una generazione completamente diversa”.

Mi ricorda qualche gol speciale, soprattutto da giovane?

“Ricordo con piacere il primo anno con i “grandi” a Riposto una doppietta fuori casa contro il Riviera Nord. Fu un anno entusiasmante. Chiudemmo imbattuti, ma secondi, dietro il Due Torri, perdendo nei play off dal Taormina, unica sconfitta quell’anno”

Quante emozioni sui campi di tutta la Sicilia, condite dalle vittorie che ti rimangono dentro. Uno in particolare che l’ha colpita?

“Ho vinto 6 campionati (2 a Paternò, 1 Acireale, 3 a Taormina ndr). Vincere un campionato è sempre bello, se dovessi sceglierne uno ti direi il primo in assoluto con il Paternò nel 2004/2005 in lotta contro il Fiumefreddo.  Una nuova emozione, poi, festeggiata in una piazza importante come Paternò, lo ricordo ancora oggi con molto piacere”.

Il Paternò sta lottando per la Coppa Italia di Eccellenza ed è in finale. Cosa si sente di dire da ex?

“Seguo il Paternò da sempre. Mi auguro con tutto il cuore che possa raggiungere questa storica vittoria. Faccio il tifo per loro e, soprattutto, per il mio amico Filippo Raciti, con cui ho giocato e vinto ad Acireale, che sta facendo un lavoro straordinario”.

Taormina, un rapporto speciale con il presidente

“Mario Castorina è diventato sin da subito un amico. Abbiamo fatto una bella cavalcata con lo Sporting Taormina. Tante gioie e soddisfazioni e qualche piccolo dolore. Sono stati 10 anni intensi e indimenticabili. Insieme ad uno zoccolo duro composto da Adriano Mannino (che è il mio testimone di nozze) Mauro Puglia, Daniele Bonanno e Raffaele Miceli abbiamo scritto un capitolo importante di questo paese”.

Perché non si trova continuità a Taormina?

“Perché c’è poco interesse verso questo sport. È un vero peccato. Parliamo di uno dei paesi più belli al mondo. Ci sarebbero tutti i presupposti per fare calcio ma ripeto c’è scarso interesse”.

Di tutti gli allenatori che ha avuto con chi è rimasto più legato?

“Fare una Classifica sarebbe difficile perché sono davvero tanti e poi non mi sembra giusto. Tutti mi hanno dato qualcosa sicuramente. Però ti faccio 2 nomi il Maestro Busetta che ho avuto a Paternò e Giovanni La Mela che è andato via troppo presto… una persona che amava il calcio in maniera smisurata”.

Il calcio è una questione di famiglia. Vedere suo padre che ancora oggi la segue che effetto le fa? Qual è stata la grande lezione che le ha trasmesso?

“Mio padre è l’artefice di questa passione. Mi segue e mi ha seguito sempre. Ogni mia vittoria, ogni mio gol sono sempre dedicati a lui e a tutta la mia famiglia e, soprattutto, a mia moglie Tania. la lezione principale che mi ha dato mio padre è l’umiltà”.

La più grande sconfitta nel campo, qual è stata?

“Un campionato perso con lo Sporting Taormina contro la Castelbuonese e ti dico la semifinale di ritorno l’anno scorso contro un’altra squadra di castelbuono partita durata solo 1 tempo”.

L’occasione mancata nella sua carriera?

Una trattativa tra il Riposto che aveva il mio cartellino e il Paternò ai tempi in serie C1 non andò a buon fine. Quell’anno esordirono parecchi giovani tra i professionisti, forse avrei potuto fare qualche anno di professionismo”.

Oltre il calcio cosa ti prospetta il futuro?

“Ho aperto una struttura sportiva a Riposto composta da 2 campi di padel. Si chiama Dea Padel”

Un ultimo pensiero sulla Russo Sebastiano.

“Società bellissima composta da persone fantastiche che amano questi colori e fanno sacrifici enormi, con grande passione. Sono felice e onorato di finire la mia carriera qui”.

La carriera

99/00 Riposto Promozione

00/01 Riposto Promozione

01/02 Aci S. Antonio Eccellenza

02/03 Riposto Promozione

03/04 Celtic Taormina Promozione

04/05 Paternó Promozione

05/06 Paternó Eccellenza

06/07 Paternó Serie D

06/07 Acireale Promozione

07/08 Acireale Eccellenza

08/09 Trecastagni Eccellenza

09/10 Trecastagni Eccellenza

09/10 Taormina Promozione

10/11 Taormina Eccellenza

11/12 Leonzio Eccellenza

11/12 Acicatena Eccellenza

12/13 S. Taormina 1 Categoria

13/14 S. Taormina Promozione

14/15 S. Taormina Promozione

15/16 S. Taormina Eccellenza

16/17 S. Taormina Eccellenza

17/18 Paternó Eccellenza

17/18 S. Taormina 1 Categoria

18/19 S. Taormina Promozione

19/20 S. Taormina Promozione

20/21 Città Di Taormina Promozione

21/22 Citta Di Taormina Eccellenza

22/23 Rsc Promozione

23/24 Rsc Promozione