Alessio Bennardo, difensore centrale classe 2009 del Parma
Giovanili02 Maggio 2025 - 15:40
Alessio Bennardo è un giovane difensore centrale del Parma, nel corso di questa ultima stagione nella formazione Under 16. È arrivato al Parma a quattordci anni di età. Ad aprile dello scorso anno, ci eravamo purtroppo lasciati con una frattura della tibia che aveva impedito al giovane difensore palermitano, classe 2009, di chiudere insieme ai compagni dell’Under 15 gialloblù una stagione importante anche grazie al suo apporto, e -dunque- vissuta da protagonista. In questa prima esperienza fuori dalla sua Palermo, il giovane ha comunque gestito bene la lontananza con la famiglia ed è riuscito a trovare il giusto compromesso.
«A monte di tutto -ci racconta il papà, Rosario- ci sono i tanti sacrifici, il fatto di essere solo, lontano dalla famiglia. Ma, in realtà, ogni volta che rientra a Palermo, onestamente non vedo l’ora che sia già a Parma, dove può dedicarsi con tutto se stesso a quel che è più importante per lui. Se poi al fattore della lontananza si aggiunge anche l’infortunio, è facile intendere come quello recentemente vissuto sia stato un anno difficilissimo. Alessio si è curato in loco, chiaramente, dove si sono occupati in tutto e per tutto di mio figlio.
Tutta l’estate scorsa ha avuto i ferri alla gamba, alla tibia. Mai è stato coinvolto dall sconforto, non ne ha mostrato i segni. E comunque non ha perso il tono muscolare, rientrando in campo i primi di novembre, con la formazione Under 16. Poi, la lunga attesa che francamente non ci aspettavamo, pazientando in panchina. C’era da riprendere un po’ il ritmo gara. Io gli suggerisco di aspettare il suo momento, il tecnico decide. E abbiamo ricevuto tanti complimenti proprio dal tecnico, che l’ha indicato come esempio».
Alessio Bennardo è figlio d’arte. Il papà, Rosario, giocava anch’egli difensore centrale ma se la cavava egregiamente anche da esterno. Dopo il percorso nelle formazioni giovanili del Palermo si fece conoscere da professionista in varie piazze delle serie C1 (soprattutto) e C2, giocando nelle file di Battipagliese (vincendo il titolo in C2), Nocerina, Brescia (con cui partecipò all’Intertoto), Catania, L’Aquila, Avellino, Taranto, Trapani e Cosenza.
«Alessio ha portato avanti una lunga esperienza nella Ciccio Galeoto -continua il padre-, passando poi nel settore giovanile del Palermo. Ha già un fisico possente, è alto 181 centimetri a 15 anni. L’altro mio figlio, Federico, è un 2011, anche lui difensore, da quest’anno nella Panormus. Come Alessio, ha iniziato nella Ciccio Galeoto, a lungo frequentata, a partire dall’attività di base. A soli 13 anni, non so quanto sia alto (sorride, NdR). È probabilmente una fortuna che entrambi vedano un esempio in me».
Pazienza, abnegazione, Alessio Bennardo é uno che comunque in campo dà tutto. Per questo è stato scelto dai responsabili dello scouting del Parma, per il suo modo di stare in campo. Non molla, combatte, è un guerriero. Nell’ambiente si parla delle qualità che spiccano piú di altre, quali reattività e gioco di testa, vista l’altezza. Inoltre è ordinato a livello tattico e per la giovane età mostra buone qualità tecniche. Tutte caratteristiche che dovranno essere sviluppate ulteriormente, non ci piove. E nel frattempo, gli osservatori di altre società continuano a seguirlo e, naturalmente, c’è la scuola, da sempre un impegno giornaliero.
«Alessio è già calciatore nella testa -sempre il padre a spiegarci-, le qualità si svilupperanno, perchê è ancora giovane. Lui però è già professionista nell’animo, un leader silenzioso che lotta sempre e riesce a trascinare la squadra, anche impostando il gioco da quando é al Parma. Ha deciso di andare alla società ducale, dove ha trovato l’ambiente propizio per giocare a calcio, guardando al futuro, con l’obiettivo del professionismo. Chiaramente dico che questa è una scelta importante, frutto della passione, ma non deve essere una ossessione. Studia all’istituto scientifico ad indirizzo sportivo ed il suo pensiero deve essere questo. Seppure il primo anno scolastico a Parma non sia stato simile a quelli dai buoni risultati conseguiti a Palermo, sono certo che con le sue capacità avrà modo di rifarsi anche lì.
Sia chiaro che in famiglia contiamo molto sullo studio, perchè -come ebbi modo di dire già lo scorso anno- lo sport in ogni caso deve essere il piano B. Glielo dico sempre, divertiti, fai questa esperienza. E nel frattempo cresci con la scuola, così nel frattempo si può continuare. Si, il nome di Alessio gira tra gli osservatori delle altre società, che continuano a farsi vive. Di osservatori è pieno rispetto a Palermo. Vedremo! A quasi sedici anni Alessio ha già assaporato il gusto del bello e del brutto. Ma come dice sempre lui, adesso è tutto in discesa, certo. Se dovesse essere questo il suo futuro, gli auguro che duri più possibile, per la sua felicità».