Acireale da brividi, la salvezza arriva ai supplementari

11 Maggio 2025, 23:20

Un playout drammatico, dal sapore epico, regala all’Acireale la salvezza all’ultimo respiro. Sotto di due gol fino a un quarto d’ora dalla fine, i granata non mollano, accorciano le distanze, pareggiano al 90’ e tengono botta nei supplementari. È pari, ma è soprattutto permanenza in Serie D: sudata, sofferta, meritata.

La cronaca comincia a tinte granata. Il primo squillo è di Mokulu, che, pescato da Santovito, incorna alto. Dampha centra in pieno il palo – il sedicesimo stagionale – e Capogna si vede annullare una rete per un fuorigioco millimetrico. Poi, al 23’, la doccia fredda: punizione assegnata al Città Sant’Agata tra le proteste generali e Catalano, dalla sua mattonella, non perdona. Il tiro sorvola la barriera e si infila alla destra di Zizzania, che sfiora soltanto. È l’unico vero tiro ospite della prima frazione, ma basta per portare gli ospiti avanti all’intervallo. Il “Tupparello” si ammutolisce, e l’Acireale sembra accusare il colpo.

Nella ripresa il Sant’Agata trova anche il raddoppio. Prima colpisce un altro palo con Bova, poi con Abbate, su assist dello stesso Catalano, trova il gol dello 0-2 al minuto 55. Sembra finita, ma l’Acireale non si arrende. Entrano Sueva e Romano per aumentare la spinta offensiva, e al 76’ è Vasil – su corner – a riaccendere la speranza con l’1-2. È il preludio a un finale incandescente. I granata ci credono, spingono, lottano, e al 90’ Mokulu, capocannoniere e trascinatore, si libera in area e trova la rete del pareggio.

I supplementari scorrono tra tensione e poche emozioni. Zizzania è decisivo su un’occasione biancoazzurra, mentre Sueva fallisce il colpo del sorpasso. Ma il pari basta. Al triplice fischio esplode la festa: l’Acireale è salvo, al termine di una gara che è il perfetto specchio di una stagione difficile, ma chiusa con il cuore oltre l’ostacolo. Una salvezza da brividi. Una pagina indelebile nella storia granata.