A Cerda la locale squadra porta il nome di Giuseppe Macina. Il calcio non dimentica i suoi figli

di Valentino Sucato

Nel calcio le squadre hanno una forte radicalizzazione nel territorio e da esse quasi sempre prendono il nome, Roma, Palermo, Torino. In alcuni casi vi si aggiunge anche qualche nome come ad esempio Virtus, Sporting che nei paesi dell’ Est Europa diventavano Sparta, Dinamo.

Oppure gli si dà un nome estero della stessa città come Genoa o Milan o un aggettivo come Reggiana, Reggina, Cremonese, Salernitana, Sambenedettese o Ternana. Poi ci sono nomi che nulla hanno a che fare con la città di appartenenza come Juventus, Atalanta, Pro Patria o Fanfulla.

Aggettivi o sostantivi che poteva essere aggiunto come Hellas Verona, Lanerossi Vicenza, Pro Vercelli.

Ci sono nomi di squadre che fanno riferimento anche a uomini che hanno reso inscindibile il rapporto con il calcio in generale o con quello della città come il Bacicalupo Palermo, Don Carlo Misilmeri e Cerda Giuseppe Macina. E proprio di quest’ultima squadra vogliamo parlare con Mario Imburgia, presidente della squadra che gioca nella città conosciuta per la bontà dei carciofi o per la storia dell’ automobile mondiale perche anche nelle sue strade si correva la Targa Florio.

Presidente, perché questa denominazione? 

“Questa società è nata nel 2005 con la denominazione ASD Cerda.  Nel 2006 poi la tragedia, un dolore che ha colpito tutta la nostra comunità e ovviamente anche la nostra società. A perdere la vita in un caldo pomeriggio di agosto di quell’ anno è stato il nostro capitano il trentatreenne Giuseppe Macina, ottimo bomber, attaccante di razza, ex calciatore di Termitana, Cephledium, Trabia. Uno che al pallone dava del tu,  con più di 300 gol nei campionati di Promozione e Eccellenza.

Giuseppe muore da eroe, sul lavoro

“Si, Giuseppe lavorava come bagnino nella località di Mazzaforno nel territorio di Cefalù. Dopo aver raggiunto due bagnanti in difficoltà e dopo averli fatti salire sulla barchetta di salvataggio del suo collega non è riuscito a raggiungere a nuoto la riva. Il giorno dopo il suo corpo privo di vita è stato ritrovato tra gli scogli. Nel 2007 abbiamo intitolato la squadra a lui,  il nostro capitano, peraltro a cui l’ allora Presidente della Repubblica Cossiga ha conferito la medaglia d’oro per aver salvato due persone. Giuseppe che ha giocato con noi per più di 10 anni dalla terza in promozione e continua a essere presente ogni domenica in ogni allenamento e in ogni evento a cui partecipa la squadra a lui intitolata. Vuole essere anche un modo per trasmettere il suo eroismo alle future generazioni “