Se non ci fosse stato il ritiro dell’Akragas, il CastrumFavara si sarebbe salvato tempo. Contro il Licata è emersa la voglia e la determinazione di una squadra che nel girone di ritorno ha avuto una grande riflessione, ma che nel momento decisivo, la sfida play out, è riuscita a tagliare il traguardo. Nel girone d’andata era stata una delle belle sorprese la formazione favarese con 17 punti. Dal giro di boa tutto non è piu andato per il verso giusto con appena 13 punti conquistati frutto di appena due vittorie e sette pareggi. Nell’ultimo atto è arrivata l’apoteosi. Merito delle reti di Baglione e Bontà, facendo sprofondare nella disperazione i cugini licatesi che nelle ultime settimane avevano dato un’importante scossa al campionato.

Il CastrumFavara conquista una salvezza sofferta, spinta dalla determinazione e dall’efficacia nella ripresa. Il Licata, invece, saluta amaramente la Serie D dopo sei stagioni (vinse il campionato con Giovanni Campanella in panchina, dopo aver conquistato l’anno prima la Coppa Italia), chiudendo un ciclo importante in un clima incandescente e carico di tensioni (con gli ultras gialloblu che strappano i cavi della rete, partita sospesa per alcuni minuti). Ora per il Favara è tempo di programmare con serenità il futuro, mentre per il Licata inizia una dolorosa ma necessaria riflessione.