Quale futuro per il calcio dei dilettanti dopo lo stop ai tornei

ll calcio dilettantistico regionale si è fermato. Almeno sino al 24 Novembre, così come imposto dall'ultimo Dpcm, non ci sarà spazio per competizioni sportive. Dall'Eccellenza in giù tutti i campionati (compresi quelli giovanili) organizzati dai Comitati regionali hanno trovato disco rosso.
I timori della vigilia, nonostante l'osservanza del protocollo (controlli a dir poco “soft”), si sono materializzati ancora prima del previsto. E non ci sono certezze sulla ripresa a fine Novembre. Tanto che il Comitato Regionale della Lombardia, constatata la gravità della curva epidemiologica, ha disposto che la ripresa ufficiale dell'attività non avvenga prima di Gennaio 2021, mese che dovrebbe essere dedicato ai recuperi delle gare non disputate nelle prime tre giornate di andata ed eventualmente alle manifestazioni di Coppa, per poi a febbraio riprendere i campionati dalla quarta giornata.
Ma la preoccupazione che la ripresa delle attività possa slittare alla data prevista dal governo è tanta. Sono parecchi i calciatori di Eccellenza che, in caso di mancato ritorno sui campi di calcio, proveranno alla riapertura del mercato ad accasarsi nel campionato di serie D.
Dal punto di vista economico, insomma, si sgretola un castello di sabbia. Quali società saranno in grado di mantenere gli impegni economici stabiliti ad inizio stagione con i propri tesserati a campionati fermi? Già le porte chiuse, con la conseguente assenza degli introiti da botteghino, avevano messo in ginocchio i club che, adesso, potranno solo sperare in un ristoro da parte del governo ma che potrebbe non bastare.
Il Presidente della Lnd, Cosimo Sibilia, ha lanciato l'allarme. La base del calcio italiano rischia di collassare senza aiuti concreti: «La misura adesso è colma e qualcuno dovrà prendersi la responsabilità di un disastro annunciato, invece di continuare a lanciare numeri e fare proclami come se il calcio a cui pensare fosse solo quello di vertice - ha detto Sibilia - Noi siamo il calcio che opera nel sociale, quello che toglie i ragazzi dalla strada, per questo ci aspettiamo delle risposte concrete da chi deve decidere: perché siamo un movimento che mette i valori al centro del campo, prima ancora dei gol, sempre e comunque. E le nostre società sono un faro sul territorio. Senza se e senza ma. Il resto è solo vuota retorica».
Il mondo dei dilettanti proseguirà, a porte chiuse, in serie D. Dopo alcuni recuperi svoltisi nei giorni scorsi, infatti, il presidente della Lnd, d'intesa con il Consiglio del Dipartimento Interregionale, tenuto conto della sospensione di tutte le attività giovanili nell'ambito della Figc, ha disposto lo stop anche per il campionato Nazionale Juniores under 19 a decorrere dal turno di campionato in programma per il il fine settimana e sino a quello programmato per il 21/ novembre, salvo ulteriori e diversi provvedimenti che dovessero essere emanati.
«È un colpo per tutto il mondo dello sport - ha commentato il presidente regionale della Figc, Saverio Mirarchi - ma dobbiamo affrontare la situazione. A oggi è consentito esclusivamente lo svolgimento di allenamenti all'aperto e in forma individuale, nel rispetto delle norme di distanziamento e delle altre misure di cautela, anche con la presenza di un istruttore/allenatore. Aspettiamo anche gli aiuti governativi alle nostre associazioni sportive».
Fonte: Gazzetta del Sud 30 Ottobre 2020
