Torneo delle Madonie, respinto in appello il ricorso del Caltavuturo
"Caso Di Cara", la commissione disciplinare della Figc conferma il vizio di forma nel reclamo

La Commissione disciplinare territoriale della Figc - costituita dall'avvocato Ludovico La Grutta (presidente), dall'avvocato Roberto Vilardo e dal dottor Roberto Rotolo (componenti) - ha respinto il ricorso che l'Asd Calcio per Caltavuturo aveva presentato contro il Campofelice, in merito alla posizione del calciatore Michele Di Cara.
L'attaccante del Campofelice non avrebbe potuto disputare il Torneo delle Madonie in quanto residente a Campofelice da meno di un anno. Il reclamo del Caltavuturo - sconfitto in finale per 3-2 proprio dal Campofelice - è però arrivato in ritardo: un vizio di forma che ha vanificato le speranze di ribaltare l'esito della kermesse "rinata" dopo 31 anni.
"Il preannuncio reclamo, ai sensi dell’art.7 del regolamento organizzativo del Torneo, - scrive nel comunicato numero 19 la commissione disciplinare - doveva pervenire entro le ore 12 del giorno successivo alla gara, mentre detto preannuncio risulta essere stato inviato via fax solamente in data 22/07/2014 alle ore 16,53 così come risultante dal rapporto verifica trasmissione allegato all’odierno gravame. In ragione di ciò appare evidente che la dedotta causa di forza maggiore non può trovare applicazione atteso che il preannuncio del reclamo è comunque avulso dai motivi. Per questi motivi, la Commissione disciplinare territoriale respinge il reclamo come sopra proposto e dispone incamerarsi la tassa reclamo versata".
Una sentenza annunciata - il vizio di forma nel ricorso del Caltavuturo era già emerso nel parere del giudice sportivo - che tuttavia non placa le polemiche. La domanda ancora senza risposte è sempre la stessa: la dirigenza del Campofelice è stata negligente oppure sapeva che Di Cara non avrebbe potuto giocare il Torneo delle Madonie?
